Provincia autonoma di Trento

Finanza locale: firmato il protocollo per il 2020

L’assessore Gottardi: “Ridiamo ai comuni autonomia gestionale e capacità di presidiare il territorio”
Revisione del fondo di perequazione, fine dell’obbligo delle gestioni associate e possibilità di assumere. Sono queste le principali novità del protocollo d’intesa in materia di finanza locale per il 2020, firmato oggi dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, dall’assessore agli enti locali, Mattia Gottardi e dal presidente del Consiglio delle Autonomie, Paride Gianmoena. “Questo protocollo, – ha spiegato l’assessore Gottardi – approvato all’unanimità dal Consiglio delle Autonomie, è un segnale di grande collaborazione e nel contempo di notevole maturità da parte dei Comuni trentini, ai quali, dopo anni di sacrifici, ridiamo autonomia gestionale e capacità di presidio del territorio, anche grazie alla fine del turn over. La revisione del modello di riparto del fondo perequativo, che risaliva agli anni ’90, dimostra la capacità delle autonomie locali di ragionare in termini di sistema e permette di attuare una vera perequazione, con i comuni più in sofferenza sulla parte corrente del bilancio che saranno aiutati da quelli che hanno realizzato avanzi. In questi ultimi 10 anni i comuni hanno contribuito a riqualificare la spesa ed è giusto che oggi vengano rimessi nella condizione di operare sul territorio, attraverso nuovo personale e con modelli organizzativi liberi, che gli permettano di tornare ad essere protagonisti sul proprio territorio”.

“I sindaci sono uomini di azione, ma anche di principio – ha detto Paride Gianmoena – ed i principi che ci hanno accompagnato in questi anni sono stati due, responsabilità e sistema. Responsabilità, che ci ha portato a partecipare al risanamento delle finanze pubbliche provinciali per un importo pari a circa 30 milioni di euro. La logica di sistema, – ha aggiunto Gianmoena – ci permette oggi di rivedere il modello perequativo, con comuni grandi, medi e piccoli che si accordano per riequilibrare la spesa”.   

Ecco, in sintesi, quanto previsto dal protocollo: 

POLITICHE FISCALI

Nel 2020 sono confermate le politiche di incentivazione per la famiglia e le imprese già in essere con riferimento alla disciplina dell’IM.I.S. vigente per il 2019.

FINANZIAMENTO SPESA CORRENTE

Le risorse di parte corrente da destinare nel 2020 ai rapporti finanziari con i comuni, ammontano complessivamente ad euro 280.000.000, circa 2,3 milioni in più rispetto al 2019, di cui:

- euro 154 milioni circa verranno trasferiti ai comuni quale riparto del fondo perequativo (al quale si aggiungono 14 milioni di euro circa che rappresenta il fondo di solidarietà, cioè la quota che i comuni con maggior capacità tributaria e patrimoniale versano a favore degli altri comuni),riconoscimento dei trasferimenti compensativi del minor gettito IMIS conseguente alle manovre finanziarie disposte dalla Provincia, riparto del fondo specifici servizi comunali destinato a sostenere principalmente i servizi per la prima infanzia, il servizio trasporto, il servizio di polizia locale e il servizio di custodia forestale e riparto del fondo a disposizione della Giunta provinciale destinato a sostenere i comuni che nel corso del 2020 dovessero far fronte a spese impreviste o/e minori entrate;

- euro 126,1 milioni circa rappresentano gli accantonamenti per le regolazioni dei rapporti finanziari tra la Provincia, il sistema delle autonomie locali e lo Stato (con un accollo da parte della Provincia di 4 milioni di euro).

Le risorse di parte corrente da destinare nel 2020 ai rapporti finanziari con le Comunità, ammontano complessivamente ad euro 125.000.000 e sono così ripartite:

- euro 22.151.550,00 sul Fondo per attività istituzionali;

- euro 92.132.000,00 sul Fondo socio-assistenziale;

- euro 10.760.000,00 sul Fondo per il diritto allo studio. 

REVISIONE DEL MODELLO DI RIPARTO DEL FONDO PEREQUATIVO

Il Protocollo definisce i nuovi criteri di riparto del fondo perequativo, aggiornando le stime della spesa standard corrente dei comuni e introducendo fra i criteri di perequazione anche il livello delle entrate proprie di parte corrente dei comuni (quale misura della capacità fiscale). Le modifiche introdotte muovono da un’analisi della situazione finanziaria dei comuni volta a valutare i punti di forza e di debolezza del sistema.

In esito a tale analisi è emersa la necessità di rivedere il modello per i comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, valorizzando i criteri di riparto relativi:

  1. - al livello di spesa standard di riferimento, stimato per ciascun comune sulla base delle proprie caratteristiche demografiche, socio-economiche e geografiche;
  2. - al livello di entrate correnti proprie, in modo da tener conto, nell’attribuzione delle risorse perequative, della capacità di ciascun comune di finanziare autonomamente il livello di spesa standardizzato.

Sono stati inoltre introdotti ulteriori correttivi per i comuni che si trovano in maggiore difficoltà sulla parte corrente del bilancio.

L’applicazione del nuovo modello sarà graduale, a partire dal 2020, e giungerà a regime nel 2024, per assicurare ai comuni un adeguato periodo di adeguamento del loro bilancio.

Per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, che ricevono attualmente il 44,5% delle risorse del fondo perequativo base a fronte di un numero di abitanti del 39,7% del totale e di un livello di spesa corrente del 41%, è previsto un taglio proporzionale di 3,3 milioni di euro in 5 anni, in modo da ridurre l’incidenza delle loro assegnazioni sul totale del fondo perequativo. Tali risorse sono utilizzate per i “correttivi” applicati ai comuni che si trovano in maggiore difficoltà.

Le variabili finanziarie che concorrono al riparto come sopra definito saranno aggiornate ogni anno con gli ultimi dati disponibili, in modo da poter cogliere la dinamica dei fenomeni di spesa e di entrata.

GESTIONI ASSOCIATE

Nel rispetto dell’autonomia decisionale e organizzativa dei comuni, il Protocollo prevede il superamento dell’obbligo di gestione associata delle funzioni comunali. Al fine di garantire a tutti i comuni coinvolti nelle gestioni associate la possibilità di adeguare il loro assetto organizzativo alle eventuali modifiche che potranno derivare dalla revisione o dallo scioglimento delle convenzioni, l’eventuale recesso o modifica delle stessa potrà produrre effetto immediato solo se tali decisioni sono condivise da tutte le amministrazioni coinvolte.

In caso di mancato accordo, la decisione di recesso unilaterale produrrà effetti solo dopo sei mesi dalla decisione del comune di recedere dalla convenzione. 

PERSONALE

Le nuove regole sulle assunzioni permettono ai comuni maggiore autonomia nella copertura dei loro fabbisogni di personale, consentendo anche incrementi delle dotazioni, nel rispetto degli obiettivi di qualificazione della spesa.

Per il personale addetto alle attività diverse da quelle istituzionali, la Provincia, con il Consiglio delle Autonomie locali, provvederà alla definizione di fabbisogni standard. Per questo personale resta comunque possibile sostituire il personale in servizio nei limiti della spesa sostenuta nel 2019.

Per i segretari comunali si ampliano le possibilità di copertura delle sede nel rispetto degli obiettivi di qualificazione della spesa. E’ comunque garantita la possibilità di assunzione di un proprio segretario ai comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti. Sotto tale soglia i comuni che non possono assumere un segretario nel rispetto degli obiettivi di qualificazione della spesa saranno tenuti a convenzionarsi con altro ente. 

POLITICHE A SOSTEGNO DELLE ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO DEI COMUNI

Per quanto riguarda gli interventi finanziari della Provincia per il 2020, si è convenuto:

1. l’integrazione del budget per 17 milioni da suddividere tra tutti i Comuni;

2. l’ulteriore integrazione di 3 milioni del budget per i Comuni che apportano risorse al Fondo di solidarietà comunale ;

3. circa 54 milioni di euro sulla quota ex Fondo investimenti minori, del Fondo investimenti programmati dei comuni;

4. l’assegnazione dei canoni aggiuntivi legati alle grandi derivazioni idroelettriche, per un importo di 42,6 milioni di euro.